giovedì 28 aprile 2011

...ma un bel "mono" ???





La Moto Guzzi festeggia i novant'anni dalla nascita. Tuttavia i fasti di un tempo sembrano pallidi ricordi di un passato destinato a rimanere tale. Certamente la crisi economica mondiale, al momento, non permette di pensare positivo, quanto meno nel breve periodo, obbligando le aziende ad ingegnarsi per salvare la baracca. Ma la situazione della casa lariana sembra in stallo ormai da tanto tempo. Troppo. L'avvento della Piaggio faceva sperare in una rapida ripresa che, al momento, non c'è stata.
A parte la già citata crisi economica attanagliante, in particolar modo, i paesi più industrializzati, uno dei motivi della mancata ripresa della Moto Guzzi è da ricercare nella assenza di nuovi progetti che esulino dall'ormai collaudato motore a “V” trasversale.
Eppure, a Mandello del Lario, sanno benissimo come si costruiscono altre tipologie di motori. Il riferimento è, ovviamente, al monocilindrico che ha rappresentato, per diversi anni l'emblema della Moto Guzzi.
Ci permettiamo allora qualche considerazione, unita a qualche suggerimento che rimarrà sicuramente tale.
Partiamo da un dato incontrovertibile. Studi economici hanno dimostrato che in periodi di forti crisi, anche sociali, il consumatore orienta la propria scelta verso quei beni che gli offrono una certa “sicurezza” in termini di longevità. Ed il concetto di longevità, allo stato attuale, è legato con quello di vintage. Cioè di prodotti con un forte richiamo al passato. Non solo. L'aumento del costo della vita e la mancanza di certezze future, si può dire che “impongano” la scelta di beni estremamente duraturi. Tradotto nel linguaggio motociclistico, possiamo affermare che veicoli robusti, affidabili, con motorizzazioni semplici ed un aspetto retrò stanno trovando notevole riscontro tra gli utenti delle due ruote.
Qualche esempio ? Harley Davidson Sporster, Triumph Bonneville, Royal Enfield e la stessa Moto Guzzi con la V7 Classic.
Ma, come accennato, in casa Guzzi servono delle novità. Perchè allora non costruire un bel “mono” orizzontale di circa 600 cc a corsa lunga, con distribuzione ad aste e bilancieri e, normative Euro permettendo, raffreddamento aria-olio ? I vantaggi sarebbero notevoli. Consumi e manutenzione ridotti all'osso. Telaio con una ridotta altezza da terra in grado di ospitare agevolmente sia i più piccoli di statura che il “gentil sesso”, soventemente preoccupato dall'altezza e dal peso del mezzo. Si potrebbe, poi, approntarne una versione fornita di compressore volumetrico in grado di aumentarne sensibilmente la potenza.
Suggeriamo l'impossibile ?

3 commenti:

  1. Caro Asky tu stai affondando una lama lunga e sottile quanto il tempo passato dall'ultimo Falcone (lasciamo perdere il Nuovo Falcone) nel cuore del guzzistandi turno. Ho avuto l'occasione di fare la tua domanda circa 5 anni fa a chi su quest'argomento per mestiere ha le orecchie ben aperte... ma l'unica risposta che ho avuto era: sai quanto costa omologare un serbatoio? Figurati realizzare un motore... e da lì le mie idee si tramutano in speranze/sogni ad occhi aperti... Dici ch'è arrivato il momento della svolta?

    RispondiElimina
  2. il mono è morto, purtoppo. O meglio oramai sopravvive solo nell'enduro (quelo ero) e nelle supermotard. per il resto il mercato non lo vuole (e non lo chiede) più. sad but true.

    RispondiElimina
  3. Beh quello orizzontale non è morto (ma forse vorrebbe esserlo!), vive solo più negli scooteroni!!!

    RispondiElimina